ANSIA: COME SFRUTTARLA PER DARCI UNA MARCIA IN PIÙ
L’Ansia ci raggiunge tutti prima o poi. E quando questo accade, che sia per questioni lavorative o personali, la nostra capacità di ragionare e prendere decisioni viene fortemente inibita. L’ansia, per definizione è uno stato psicologico caratterizzato da una sensazione intensa di preoccupazione e/o paura, che si esprime sotto forma di stress per l’individuo.
A livello evolutivo, l’ansia serve a tenerci lontano dal pericolo. Ma spesso il pericolo è solo percepito e non reale. Quello che ciascuno di noi percepisce come pericolo varia da persona a persona ed è proprio questa nostra percezione a generare in noi l’ansia, e non l’evento stesso!
“Il vero problema non è la pressione in sè ma quanto l’impatto che essa ha su di noi.” (Dave Alred)
L’ansia si manifesta con sintomi fisici, creando tensione nel nostro corpo, ma anche con sintomi emotivi, causando distrazioni che distolgono l’attenzione da quello che stiamo facendo.L’ansia nella sua forma più semplice non è altro che la paura del fallimento; ed è molto semplice percepire come un fallimento, qualcosa in cui non raggiungiamo il 100% di successo. Ma è proprio il pensiero del fallimento che si instaura nella nostra mente (facendoci immaginare una prospettiva negativa), a condizionarci fortemente e a rendere questa eventualità sempre più possibile.
La chiave è riuscire a concentrarsi sull’obiettivo da raggiungere, bloccando qualsiasi pensiero distruttivo che cerchi di farsi largo nella nostra mente.
In realtà l’ansia essendo uno stato emotivo, può essere utilizzata per migliorare le nostre performance, sfruttando l’adrenalina e il cortisolo che questa sensazione ci genera. Come abbiamo già visto, il nostro modo di percepire una situazione è fondamentale perché è proprio dalla nostra percezione che deriva il livello di pressione che sentiamo. Allo stesso modo, è vero che l’utilizzo di un linguaggio negativo può avere effetti devastanti sulla nostra abilità di performare, in quanto riempie la nostra mente di visioni pessimistiche o addirittura catastrofiche, condizionandoci di conseguenza.
Le parole sono il mezzo con il quale definiamo ogni situazione. E di conseguenza anche la nostra reazione è determinata da ciò. Ad esempio, quale differenza psicologica produce rispondere ad una situazione dicendo: “sono alle prese con un problema” oppure “sono alle prese con una sfida”? Anche soltanto un cambiamento nelle parole che usiamo per definire una situazione, può avere un profondo impatto sul nostro modo di affrontare una faccenda, e questo, ne condizionerà inevitabilmente anche l’esito finale.
Anche il tono di voce con cui parliamo a noi stessi e agli altri è un elemento di grande importanza.Usare un tono deciso ed incoraggiante, con frasi volte a dare carica a chi ci ascolta sono un ottimo strumento, perché aumentano l’autostima e la fiducia in noi stessi.
Ritrovare la curiosità di quando si era bambini per sconfiggere la paura del fallimento e il timore del giudizio.
L’errore visto come fallimento è molto dannoso, perché cataloga come un insuccesso quello che in realtà fa parte di qualsiasi normale processo di apprendimento. La nostra mente è portata, per questioni di sopravvivenza, a dare molto più peso ad un evento negativo, ma quando eravamo bambini non permettevamo che uno o più fallimenti scemassero il nostro desiderio di “vincere”, continuavamo a provare finché non riuscivamo ad ottenere o a fare una cosa.
Come superare lo stato di blackout che si crea quando si è sotto pressione.
Quando ci troviamo sotto pressione, la capacità di accedere alla nostra memoria e conoscenza è messa a dura prova. È quello che succede quando, sotto pressione, abbiamo l’effetto blackout, un vero e proprio blocco mentale. Questo avviene perché ci sforziamo per concentrarci e cerchiamo di gestire i pensieri negativi, bloccando a tutti gli effetti quei processi mentali che in altre situazioni sarebbero automatici. Il modo più produttivo per migliorare qualsiasi abilità è quello di inquadrarlo come una modifica al nostro comportamento quotidiano in modo da rendere gli effetti duraturi nel tempo. (Abbiamo già affrontato in un precedente articolo l’importanza di crearsi una routine).
L’importanza di concentrarsi sul processo, non sul risultato, ovvero l’insieme di tutti quei fattori che ci permette di raggiungere i nostri obiettivi senza sentirci sotto pressione.
È un allenamento quotidiano che ci permetterà di focalizzarci sui processi di preparazione e non sull’obiettivo in sé. Questi modi di agire ci consentiranno (con costanza) di aumentare notevolmente la nostra fiducia, naturalezza e le nostre capacità, che ci permetteranno di raggiungere ciò che ci siamo prefissati, neutralizzando quel costante stato di ansia da prestazione quasi tutte le volte che ci imbattiamo nell’affrontare un nuovo problema o meglio una nuova sfida.