COME FRONTEGGIARE LE NOSTRE EMOZIONI, ANCHE QUELLE MENO POSITIVE.
Solitamente non prestiamo la giusta attenzione alle emozioni derivanti da eventi positivi, al contrario tendiamo a dare maggiore importanza a quelle che scaturiscono da avvenimenti negativi. Infatti, ci rimane più impresso aver perso il tram piuttosto che aver ricevuto un caffè dal collega.
Una maggiore consapevolezza delle emozioni positive neutralizzerebbe il sapore amaro di quelle negative perché: nell’immediato le sensazioni di felicità annullano gli effetti dannosi di quelle negative, facilitando l’organismo a riprendersi dall’evento spiacevole.
Nonostante le emozioni siano sempre dei sentimenti molto personali, non sono mai esperienze private; hanno infatti un forte impatto su tutte le nostre relazioni, con amici, familiari, colleghi e anche sulla nostra autostima.
Il modo in cui affrontiamo le sfide di ogni giorno è fortemente influenzato dal nostro stato emotivo, poiché le emozioni non riguardano solo il cervello o il cuore, ma coinvolgono i neurotrasmettitori che rilasciano sostanze chimiche estremamente complesse.
Quando percepiamo qualcosa come negativo o spaventoso, le sostanze chimiche che il nostro corpo rilascia sono più impattanti di quelle rilasciate in un momento di gioia.
A tal proposito sono molto interessanti i risultati emersi da una ricerca condotta da Maya Tamir, della “Hebrew University” di Gerusalemme, pubblicata sul “Journal of Experimental Psychology” che svela come, per provare felicità sia necessario accettare anche le emozioni negative.
“La felicità è molto più che provare piacere ed evitare il dolore, è piuttosto fare esperienze che siano significative, ovvero tutte le emozioni che ci sembrano giuste in un certo momento, anche se negative”.
In questa indagine è emerso che, le persone più soddisfatte della propria vita e con minor rischio di disturbi depressivi sono coloro che provano il più ampio spettro di emozioni, sia positive che negative, senza reprimere la negatività, quando questa appare loro necessaria. “Il problema delle culture occidentali” continua la dottoressa Tamir “ è che gli individui vogliono sentirsi bene in ogni momento della propria vita”.
Nel lungo termine, aumentando la nostra consapevolezza nei confronti delle emozioni positive aumenterà anche il benessere psicologico, rendendoci più resilienti di fronte alle difficoltà, cioè più capaci di vedere il “bicchiere mezzo pieno”. Inoltre, questo amplierà le nostre risorse personali, insegnandoci nuovi modi di affrontare i problemi, di assaporare le esperienze e di immaginare il futuro.
Quindi, se ripensiamo alle giornate “nere”, costellate da “sfortunati” eventi: (raffreddore, traffico e pioggia), ci accorgeremo che sono proprio le emozioni positive la migliore arma contro la rabbia, il nervoso e la frustrazione.
Come ricavarle da questo scenario nefasto? Per esempio, ricordandosi che un unico evento può essere guardato da diverse prospettive: fare la propria entrata in ufficio inzuppati dalla testa ai piedi può essere tanto imbarazzante quanto comico. Non dimentichiamo mai di introdurre un pizzico di ironia nella nostra vita. È fondamentale, potrebbe rivelarsi la carta vincente e trasformare un imprevisto spiacevole in una risata liberatoria. Così, avremo fatto buon viso a cattiva sorte, ma soprattutto un grande favore al nostro sistema cardiovascolare, che ne uscirà illeso!
Crediti di ringraziamento: www.mentesport.net