CONOSCI TE STESSO E IL TUO VERO TALENTO?
Il talento è un’inclinazione naturale a produrre grandi cose in un particolare campo.
Normalmente Pensiamo al talento come ad una dote che riguarda solo gli artisti. Non è così, ognuno di noi la possiede, anche se spesso se ne dimentica e anche se nella nostra società è sempre più difficile riconoscerlo e farlo fiorire. Anzi, spesso lo respingiamo, lo ostacoliamo, con il rischio di diventare estranei a noi stessi e di cadere preda di disagio. Dobbiamo invece liberarlo.
Molti pensano di conoscere davvero se stessi e dicono: «Io sono fatto così». In realtà non si deve puntare a una conoscenza permanente di sé stessi: l’anima ha più volti e un’identità mutevole. Conoscersi non significa quindi identificare un’immagine sempre uguale, anzi in tutti c’è sempre una sorpresa. Se pretendiamo che l’anima abbia un’identità unica e immutabile, rischiamo di ammalarci di depressione o di attacchi di panico. Spesso questi disturbi, infatti, arrivano per ricordarci che non stiamo realizzando la nostra vera natura, che ci stiamo limitando. In tal modo non potremo conoscere il nostro talento. (Tratto da: Il Talento di Raffaele Morelli Orscar Mondadori)
I nostri talenti sono il dono che Dio ci dà … Cosa facciamo dei nostri talenti è il nostro dono a Dio.
(Leo Buscaglia)
Uno dei momenti fondamentali nella vita di un individuo è quando emerge il desiderio di scoprire il proprio talento: “Quali sono i miei talenti? Come posso diventare davvero bravo in ciò che amo fare?” Pensando al talento forse ti viene in mente un’abilità innata, l’inclinazione naturale a far bene una determinata attività. Forse pensi che talentuosi si nasce, che è scritto nel DNA o, forse, nell’anima di un individuo. Beh… è vero solo in parte.
L’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza lavoro.
(Émile Zola)
LA TEORIA DELLE 10.000 ORE
Secondo Malcolm Gladwell è possibile diventare esperti di qualsiasi disciplina (sia la danza, il calcio, l’informatica, lo scopone scientifico) solo dopo 10mila ore di esercizio. Esperti, puntualizza, ma non talenti. Quello se c’è, c’è. Altrimenti, niente. Acquisire delle abilità significherebbe impiegare molto tempo, in modo continuo, su un’attività specifica. La cosa è senz’altro vera, ma non del tutto. Non si tratta solo di quantità del tempo, ma anche di qualità della pratica e dell’insegnamento.
Non nascondere i tuoi talenti, sono stati fatti per essere usati. Cosa è una meridiana nell’ombra?
(Benjamin Franklin)
I TALENTI CHE ABBIAMO DIMENTICATO NEL “CASSETTO” DELL’INFANZIA
Ci sono una serie di talenti nascosti che abbiamo sviluppato prima della “contaminazione del mondo degli adulti”, quando ancora eravamo pienamente noi stessi, al 100%, quando imparavamo ed eravamo sempre nel “flusso”. Quei talenti nascosti sono ancora lì e sono, quelli che stiamo cercando..
Per trovare il proprio talento è utile pensare a:
Cosa ci piaceva fare da piccoli? Cosa ci viene/veniva naturale? Cosa facciamo/facevamo quando abbiamo finito di fare tutto quello che dobbiamo fare?
Cos’è che quando lo facciamo sei al meglio, felici, ci brillano gli occhi? Cos’è che mentre lo facciamo il tempo sembra distorcersi e un’ora passa in un minuto?
Cos’è che quando abbiamo finito di farlo abbiamo più energia di prima? Cosa ci riesce veramente bene? Tenere un quaderno o un diario per riflettere su queste e darci delle risposte può essere molto utile.
RITROVARE IL “SACRO FUOCO” CHE ARDE DENTRO DI NOI
Il talentuoso impara “fuori dagli schemi”: non lo trovi nelle accademie.
Si dice che, gli autodidatti siano i più brillanti… Perché hanno una spinta inferiore: quel “Sacro Fuoco” che li porta a conoscere, studiare e praticare una determinata materia, arte o disciplina anche da soli, anche senza mezzi. Essi si ingegnano per trovare la soluzione in ogni modo possibile. Non vedono nessun limite davanti a sé solo il desiderio di praticare e di essere ciò che è nella loro essenza. Il vero talento ha tre radici: la curiosità; il gioco; la creatività (Il tuo potenziale è sempre oltre le regole).
DA DOVE VIENE DAVVERO IL PROPRIO TALENTO
Quando eravamo bambini avevamo un’autostima molto forte. Eravamo noi stessi al 100%, eravamo naturalezza pura e spontaneità . e imparavamo alla velocità della luce.
Facevamo semplicemente ciò che sentivamo essere in linea con noi stessi.
Cosa abbiamo perso per strada? Mentre il padre di Mozart dava lezioni alla figlia di 7 anni, il piccolo Amadeus, che ne aveva solo 3, li guardava affascinato. All’età di 10, come molti bambini prodigio, Mozar era già in grado di comporre. Successivamente Mozart scrisse più di 600 composizioni, incluse sinfonie, concerti, pezzi per il piano, musica corale. I bambini non hanno filtri. Non pensano al successo o all’insuccesso. I bambini vivono l’esperienza. Fanno ciò che sono e lo fanno creativamente. Questa è la radice del talento ed il modo di bypassare le 10.000 ore.
I TALENTI CHE TENIAMO PER NOI E I TALENTI CHE METTIAMO A DISPOSIZIONE DEGLI ALTRI
Provate a fare una lista delle vostre qualità, di tutto quello che vi piace di voi, di tutto quello che vi piace fare e tutto quello che vi riesce con facilità e in cui siete bravi… Scrivete la vostra giornata ideale, tutto quello che fareste se non aveste nessun ostacolo, ne materiale né temporale.
Continuiamo a cercare, a sperimentare finché non troveremo la risposta a: qual è la nostra vera essenza?
Chiunque ha talento. Ciò che è raro è il coraggio di seguire quel talento nel luogo oscuro a cui conduce. (Erica Jong)
Riferimenti:
www.linkiesta.it
www.riza.it
esprimitestesso.com